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Preadolescenza: 7 false convinzioni da superare per una relazione più autentica con i tuoi figli

Quante volte hai sentito dire che la preadolescenza è solo “una fase difficile” da sopportare, o che i ragazzi a questa età vadano “spronati” con urla e sgridate per temprarli alla vita? Oppure che certi comportamenti adolescenziali non siano altro che “capricci” o richieste di attenzione?

La verità è che questa fase di crescita è complessa, meravigliosa e delicata. Eppure, è facile cadere nelle semplificazioni quando non si hanno gli strumenti per affrontare le nuove sfide che emergono tra i 9 e i 14 anni. Se non stiamo attente, le convinzioni più diffuse sulla preadolescenza rischiano di allontanarci dai nostri figli proprio nel momento in cui hanno più bisogno di noi.

In questo articolo, ti aiuterò a fare luce su alcune delle false credenze più comuni e a mettere in discussione gli stereotipi che ci portiamo dietro, così da sviluppare un legame più autentico e consapevole con i nostri ragazzi.


per superare le nostre convinzioni dobbiamo essere ricettive e buone osservatrici
per superare le nostre convinzioni dobbiamo essere ricettive e buone osservatrici

 

Cosa troverai in questo articolo

Obiettivo: aiutarti a riconoscere e smontare i luoghi comuni sulla preadolescenza, così da instaurare una relazione di fiducia e rispetto reciproco con i tuoi figli.

 

Ascolta l’episodio del podcast

Se preferisci la versione audio, ascolta qui l’episodio dedicato a questo tema.


Podcast Adeolscenza consapevole
Podcast Adolescenza Consapevole

1. “La preadolescenza è solo ribellione”

Spesso la preadolescenza viene ridotta a una sorta di “fase di ribellione” contro i genitori e le regole. Ma non è tutto qui.

  • Perché è falso

    La “ribellione” può essere uno dei segnali più evidenti di questo periodo, ma vederla come il solo elemento significa ignorare la crescita emotiva, la ricerca d’identità e lo sviluppo delle loro capacità di pensiero astratto.

  • Cosa succede in realtà

    Il ragazzo o la ragazza sta tentando di far sentire la propria voce e di affermare chi è. Se percepisce un giudizio svalutante su ogni piccolo errore o momento di protesta, rischia di sentirsi etichettato/a e di maturare un basso senso di autostima.


Consiglio pratico

Mantieni un dialogo aperto: al posto di “Alla tua età io non mi comportavo così!”, prova a chiedere “Come ti senti in questo momento? Cosa ti ha portato a reagire così?”. Stimolare la condivisione delle emozioni li aiuta a conoscersi meglio.


2. “I preadolescenti sono tutti pigri e svogliati”

Dire a un ragazzo o una ragazza che è “pigro/a” rischia di diventare un’etichetta fissa.

  • Perché è falso

    Spesso quello che vediamo come “mancanza di voglia” è in realtà disorientamento o paura di sbagliare. Il cervello dei nostri figli sta cambiando: le energie cognitive si spostano anche sulla ricerca di senso e di identità.

  • Effetto profezia che si autoavvera

    e un preadolescente si sente ripetere di continuo di essere pigro, finirà per crederci e comportarsi di conseguenza.


Consiglio pratico

Chiediti: “Cosa lo blocca davvero?”. Può trattarsi di insicurezza, ansia o semplicemente della difficoltà a trovare un motivo che lo appassioni. Prima di etichettarlo, offri un confronto aperto: “Ti va di parlare di cosa ti piace davvero o ti interessa in questo periodo?”.


3. “Non mi parla più, non mi considera importante”

È comune pensare che il distacco tipico della preadolescenza sia un rifiuto personale del genitore. In realtà, l’allontanamento e la ricerca di privacy sono passaggi naturali e sani.

  • Perché accade

    Durante questa fase, i ragazzi hanno il compito evolutivo di iniziare a distaccarsi dal nucleo familiare per formare la propria identità. È la natura stessa a spingerli a ricercare intimità fuori dalla famiglia.

  • Perché non è un rifiuto

    Se abbiamo costruito una relazione di fiducia e ascolto, non dovremmo viverlo come un dramma. Anzi, dovremmo rispettare e proteggere questo spazio di autonomia.


Consiglio pratico

Mostrati presente quando tuo figlio o tua figlia cerca la tua attenzione. Evita di usare quanto ti confida come arma in momenti di rabbia. Essere una “base sicura” fa la differenza nel lungo periodo.


4. “La famiglia non ha più valore per loro”

Legata al punto precedente, c’è la convinzione che in preadolescenza “contino solo gli amici” e che i genitori passino in secondo piano.

  • Perché è falso

    Nella preadolescenza (9-14 anni), i ragazzi stanno ancora esplorando chi sono e cosa vogliono, ma rimangono profondamente legati al nucleo familiare.

  • Il tuo ruolo è ancora fondamentale

    Noi genitori abbiamo un impatto enorme sulle loro scelte e sulle loro sicurezze interiori.


Consiglio pratico

Non prenderla sul personale se preferiscono trascorrere del tempo con gli amici. Resta un punto di riferimento, mostrandoti disponibile al dialogo e all’ascolto quando ne sentono il bisogno.


5. “Sono già quasi adulti e dovrebbero saper gestire tutto”

Alcuni genitori tendono a vedere i preadolescenti come “piccoli adulti” pronti a gestire ogni situazione in modo autonomo.

  • Perché è sbagliato

    Sebbene siano più abili nel ragionare su concetti complessi (giustizia, moralità, amicizia), non significa che sappiano tradurre tutto in comportamenti adeguati.

  • Stanno ancora imparando

    È una fase di passaggio, in cui hanno bisogno di sentirsi sostenuti e guidati per capire come muoversi “nel mondo dei grandi”.


Consiglio pratico

Sii paziente con i loro errori: aiuta tuo figlio a comprenderli come parte integrante del processo di crescita. Un approccio di supporto invece che di condanna sviluppa fiducia e senso di competenza.


6. “Sono troppo grandi per le manifestazioni d’affetto”

Un altro luogo comune è pensare che a questa età i ragazzi non vogliano più coccole o gesti affettuosi.

  • Perché è falso

    Possono sembrare respingenti, specie davanti agli amici, ma non significa che non desiderino sentirsi amati.

  • Rispetto dei confini

    Preferiscono magari evitare baci e abbracci in pubblico, ma un sorriso, un complimento o un gesto di affetto “intimo” possono fare la differenza.


Consiglio pratico

Rimani flessibile: rispetta i loro spazi quando te lo chiedono, ma non smettere mai di dimostrare il tuo affetto nelle occasioni giuste. Basta cogliere il momento in cui sono più aperti.


7. “Sono troppo piccoli per la paghetta o per avere le chiavi di casa”

Nella nostra cultura, spesso iperprotettiva, tendiamo a rimandare l’autonomia dei preadolescenti per timore che “non siano pronti”.

  • Perché non è così

    Una piccola paghetta insegna loro a gestire il denaro e a fare scelte consapevoli. Consegnare le chiavi di casa significa dimostrare fiducia e conferire responsabilità.

  • L’impatto positivo

    Li aiuta a sentirsi parte attiva della famiglia, sviluppando un rapporto più sano con l’indipendenza.


Consiglio pratico

Concorda insieme a tuo figlio o tua figlia l’importo (anche simbolico) e chiarisci come gestirlo (risparmio, spese personali). Sottolinea il valore della responsabilità: “Hai le chiavi di casa, ciò significa che puoi entrare e uscire responsabilmente negli orari stabiliti”.


Conclusione

Ogni volta che scegliamo di non abbracciare un preconcetto solo perché è “più semplice”, creiamo lo spazio per una connessione più profonda con i nostri ragazzi. Se non si sentiranno giudicati, sarà molto più facile costruire quel rispetto reciproco che sta alla base di un legame solido e sincero.


Lavorare sulle nostre convinzioni

Se desideriamo essere figure di riferimento autorevoli e d’ispirazione, dobbiamo riconoscere quando ragioniamo per cliché e avere il coraggio di sostituirli con nuove prospettive, più aperte e ampie. È un percorso continuo, che ci richiede di metterci in discussione: i risultati, però, ne valgono la pena.

Esercizio di consapevolezza
  1. Rifletti: Quali di queste convinzioni ti risuonano più familiari?

  2. Annota: Scrivi su un foglio in che modo potrebbero aver influenzato la relazione con tuo figlio.

  3. Ridefinisci: Aggiungi i nuovi pensieri più positivi e aperti che vuoi adottare a partire da oggi.


Cosa posso fare per te

Se la teoria l'hai capita ma non riesci a metterla in pratica da sola, sappi che io sono qui per aiutarti. Il mio programma di coaching Fioritura riapre a gennaio e accoglierà solo 4 mamme pronte a intraprendere un percorso di crescita personale. https://www.adolescenzaconsapevole.it/contatti

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